Tornando a parlare dell’apprendimento online, anche quest’ultimo come le altre attività online si è diffuso a macchia d’olio un po’ in tutto il mondo e la diffidenza iniziale sta piano piano dissolvendosi lasciando così spazio a nuove modalità di insegnamento e di interazione didattica.
Son proprio questi gli anni che vedono la nascita di app per imparare a parlare una lingua straniera; Babbel o Duolingo ad esempio (solo per citare i più famosi), sono due piattaforme multimediali dove l’utente si inscrive e, previo pagamento di un abbonamento a cadenza settimanale o mensile o annuale, segue un percorso formativo prestabilito partecipando ad esercizi multimediali interattivi. Con questo metodo l’utente però non avrà mai la possibilità di ricevere una valutazione davvero obbiettiva e personalizzata sul suo percorso di apprendimento, al massimo otterrà un feedback calcolato dal software tramite un algoritmo. Questa modalità quindi non prevede alcun tipo di interazione tra lo studente e l’insegnante.
Per questo motivo Portalia crede nella possibilità di congiungere le potenzialità dei nuovi canali di comunicazione (la rete) e gli strumenti anch’essi sì tecnologici come notebook, webcam, ma che già da molto tempo sono entrati a far parte della nostra quotidianità, per proporre un’alternativa ai corsi di lingua in presenza (in aula).
Noi crediamo che l’educazione online risponda perfettamente non solo ai desideri delle nuove generazioni, circa l’accessibilità illimitata ai contenuti, alla conoscenza in senso lato e a quel hic et nunc specifico della galassia internet, ma anche al cambiamento dello stile di vita di quest’ultime in correlazione alla straordinaria diffusione del web nella quotidianità.
Uno scambio di influenze reciproche quindi che porta a concepire queste nuove modalità di vedere e di vivere la formazione come la naturale evoluzione dei modelli culturali attuali.